"La natura è come una tavolozza bianca sulla quale puoi dipingere ciò che vuoi. Credo molto nel territorio in cui vivo che offre tantissime opportunità incredibili basta soltanto provarci mettendo in moto la creatività e facendoti spingere da un'idea che ti guida. Cambiano i sistemi ma l'uomo e la natura sono sempre gli stessi. La corsa nella natura è ciò che ha sempre permesso all'uomo di viaggiare, conoscere e soprattutto sognare. Se lo faccio io c'è tantissima altra gente che può farlo. L'importante è puntare a qualcosa e darsi un obiettivo al proprio livello, sarà comunque un'impresa e se condivisa con gli altri può essere uno stimolo per guardare oltre".

lunedì 5 ottobre 2009

Como-Valmadrera: la cronaca.

Il tracciato della Como-Valmadrera, I trofeo Rusconi.
Quasi un anno fa, per la precisione il 20 ottobre (leggi qui il post con report), realizzavo un progettino che per allora costituiva un bel traguardo. Su quei sentieri, in modo ben più spavaldo, sono passato ieri con la prima partecipazione ad una gara molto conosciuta dalle mie parti: la Como-Valmadrera. Un anno fa ricordo di aver notato per terra i coriandoli segnavia e mi interrogavo su quando avrei anch'io avuto le capacità per partecipare ad una traversata simile. Oggi sono qui a scrivere di una gara "fattibile" e forse nella mia testa di una gara di breve distanza. Come cambiano le prospettive di anno in anno......
L'ambiente è fantastico e non lo scopro ora. Ci sono tornato molte volte sulla dorsale del triangolo lariano per correre, l'ultima lunedì scorso per la corsetta Brunate/S. Primo A/R con Fluido. Il panorama e il profilo dolce di quelle montagne lascia spazio ad una percorrenza meno turistica ma non per questo meno affascinante.
Sin dalla partenza a Como sento l'agonismo....un bel clima di gente allegra ma concentrata. Tutti hanno voglia di dare tutto....il silenzio durante l'ascesa a Brunate è una chiara testimonianza. nessuno fiata anche perchè mi da l'idea che si è partiti a manetta. Tra gli amici di PB (Podismo Brianza) e ST (Spirito trail) è Nuvola che parte a fionda, io sono come al solito nelle retrovie, la prudenza innanzi tutto. Salgo facile spinto dai bastoni ultralight fino a raggiungere Fluido con cui rimango fino al primo ristoro (CAO). La compagnia di suo cugino Giuseppe è ottima, un grande atleta dal ritmo saggio e attento che mi aiuta a capire come sto. Ho sempre detto di temere i piani (che piani non sono...) cioè le parti corribili, oggi però non sono malvagio perdo qualche posizione ma guardando gli avversari non mi sembrano "muli di montagna" quindi penso che o in salita o in discesa ci rivedremo. E così sarà. Appena arriva il bivio per la salita del Bolettone parto in leggerissima progressione...infatti non faccio il vuoto ma mantengo una buona distanza. Giuseppe è sempre con me, sta bene a parte un problema alle asics nuove di zecca...Arriviamo senza infamia ne lode all'attacco del Palanzone. E' il momento per dare la prima accelerata, parto carico con lo sguardo verso la vetta e vedo un sacco di atleti: "vado a prenderli" penso. Vedo Fluido che è già davanti di 6-7 minuti. Un bicchiere (non di rosso) e un pezzo di barretta e decido che voglio fare la differenza in discesa. Osservo infatti che chi mi precede è molto, troppo lento e titubante nella prima parte. In effetti è piuttosto ardita la discesa kamikaze.....ma le sensazioni son quelle giuste, non scivolo e mi sento ben coordinato e reattivo. Qui riprendo il Nuvola che osservo scender bene ma non a tutta. Il mio ritmo aggressivo però cala non appena la discesa ripida si placa....Sono teso e preoccupato del tratto che mi aspetta verso la Fonte Gajum. Un'occhiata al Garmin mi tranquillizza...vado abbastanza bene.
Arrivo sull'asfalto e fa un gran caldo.....il passo non i abbandona seppur il tratto non sia entusiasmante. Tra Asso e Canzo c'è molto traffico: bici da e per il Ghisallo, escursionisti (da strapazzo) in cerca di castagne, gente che esce dalla messa...insomma un gran caos con auto dappertutto. Dopo il ristoro di fonte Gajum si ritorna a "masticar" montagna.....sto camminando sul sentiero di fondovalle che ho fatto centinaia di volte per raggiungere la bella falesia strapiombante che mi riporta a dei bellissimi ricordi della fine degli anni '90....Tra un pensiero e l'altro, ma senza abbassare la guardia, raggiungo agile il rif.terz'Alpe dove mi rifocillo senza esagerare: la salita ora diventa furiosa! Qui il respiro è senza dubbio affannoso fino alla "cima" dei Corni presso il rif. SEV. Qui trovo tifo e sostegno...ma sul traverso sommitale mi salutano anche un bel paio di crampi che mi rallentano fino all'inizio della discesa. Ho voglia di farla a tutta questa discesa.....e così è! 26minuti per fare 1000 di D- fino a aValmadrera. Scendo veramente sicuro ma non appena supero un'avversario ho la smania di andare a recuperarne un'altro....arrivo al traguardo faticando nell'ultimo Km su asfalto. Arrivo in 4.44.04: chi l'avrebbe mai detto? Una gran bella giornata forse iniziata in sordina ma proseguita in crescendo. Insomma, gran soddisfazione per questa prima esperienza. Nel 2010 vorrei fare 4h e 30!!

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